LE DOMANDE E LE ECCEZIONI RIMASTE ASSORBITE IN PRIMO GRADO DEVONO ESSERE RIPROPOSTE IN APPELLO EX ART. 346 C.P.C. (Cass., Sezioni Unite, 21.03.2019 n. 7940) A cura dell’Avv. Andrea VECCHIOTTI

“Nel processo ordinario di cognizione risultante dalla novella di cui alla l. n. 353 del 1990 e dalle successive modifiche, le parti del processo di impugnazione – che costituisce pur sempre una revisio prioris istantiae – nel rispetto dell’autoresponsabilità e dell’affidamento processuale, sono tenute, per sottrarsi alla presunzione di rinuncia (al di fuori delle ipotesi […]

RITO SPECIALE DEL LAVORO. GIUDIZI DA INTRODURSI CON RICORSO ENTRO UN TERMINE PERENTORIO DI DECADENZA. L’INSIDIA RAPPRESENTATA DALLA PROPOSIZIONE DELLA CAUSA CON CITAZIONE. IL PRINCIPIO DELLA SANATORIA DEGLI ATTI ERRONEAMENTE INTRODOTTI. INAMMISSIBILITÀ. (Cass. 23/02/2017 n° 4718 e Tribunale di Civitavecchia 30/03/2017 n° 316) A cura dell’Avv. Antonio Arseni – Foro di Civitavecchia

  L’errore sul modello formale dell’atto introduttivo può avere conseguenze nefaste per la parte con il rischio che le proprie domande non vengano esaminate nel merito. Molti sono i casi – e tutt’ora continuano ad esserlo – in cui un procedimento da introdurre nelle forme speciali di cui agli artt. 409 e segg. c.p.c. (soprattutto […]