Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati,
la Camera Penale di Civitavecchia,
ritenuto che l’attuale svolgimento delle attività giudiziarie ed accessorie nella cd. Fase Due presuppone un non comune utilizzo di canali telematici nella comunicazione tra utenza e cancellerie;
che in particolare, a differenza del processo civile, in ambito penale la consultazione dei fascicoli da parte degli Avvocati diventa in questa fase particolarmente difficile, stante la limitata possibilità di accesso attraverso appuntamenti ad hoc;
che peraltro la lavorazione delle richieste inviate via Pec dagli avvocati risulta spesso tardiva, disattendendo le istanze di tempestiva consultazione dei fascicoli;
che la modalità del lavoro agile, attualmente utilizzata dal personale amministrativo delle cancellerie, si sta dimostrando inadeguata per la mancata implementazione della possibilità di un pieno accesso da remoto ai portali ministeriali;
per quanto sopra, allo scopo di rendere effettiva attuazione alla modalità di interlocuzione telematica, il COA Civitavecchia, unitamente alla Camera Penale di Civitavecchia, sollecita per quanto possibile la revoca delle modalità di “lavoro agile” del personale amministrativo, previa adozione delle opportune misure di prevenzione del rischio sanitario.
Inoltre, nel rispetto della corretta comunicazione ed interlocuzione per la proficua modulazione di quanto regolamentato nei protocolli nel settore penale, si segnala quanto appresso:
1. Si condivide e si ribadisce la necessità del deposito degli atti via PEC da parte dei difensori con la previsione della massima espansione di tale modalità operativa. Tuttavia non è ancora possibile accedere da remoto alle cancellerie e pertanto gli Avvocati, oltre che per le udienze, devono essere autorizzati ad entrare in Tribunale anche per tali incombenti.
Per tale ragione è opportuno, salvo quanto sopra espresso, meglio regolamentare l’accesso al Palazzo di Giustizia, prevedendo:
a) l’implementazione degli appuntamenti presso le cancellerie (in misura non inferiore a 10 al gg) comunicando alla guardiania anche tale modalità di ingresso, previa esibizione della pec di fissazione dell’appuntamento (nei gg scorsi si sono verificati degli incresciosi episodi di divieto all’ingresso dal momento che al personale di vigilanza è comandato di far confluire all’interno solo gli Avvocati che tengono udienza);
b) considerato che la fissazione contingentata dell’udienza nel numero dei processi del giorno consente di prevenire assembramenti, e quindi di rispettare le misure di prevenzione, si propone di consentire l’accesso nei locali del Tribunale agli Avvocati patrocinatori dei processi “in lista” almeno 15 minuti prima dell’orario fissato in elenco. L’attesa dell’udienza deve essere consentita per gli Avvocati all’interno del Tribunale e non all’esterno come accaduto sinora. La fissazione contingentata dell’udienza, infatti, consente di non creare assembramenti e quindi di adempiere al rispetto delle misure di prevenzione. Per tale motivo, sarà consentito l’ingresso almeno 15 minuti prima dell’orario fissato nell’elenco.
2. La data di comunicazione dei processi fissati nel periodo 12 maggio – 31 luglio 2020, deve essere anticipata rispetto al termine di 4 gg previsto nel decreto. Inoltre appare essenziale inserire l’obbligo da parte del difensore che intende richiedere il giudizio abbreviato – domanda che deve essere depositata entro 7 gg dalla fissazione dell’udienza – al difensore della persona offesa, ove la sua nomina, naturalmente, fosse depositata agli atti.
Da ultimo, nella medesima ottica, prevedere la fissazione di 15 udienze nell’arco di una giornata rispetto alle 10 attuali (numero che, tuttavia, ad oggi, non è mai stato rispettato) – inserendo le prime udienze e/o quelle di mera ammissione dei mezzi istruttori. Si ritiene, peraltro, che la situazione sanitaria nel nostro circondario sia comunque notevolmente migliore rispetto ad altre realtà, con zero contagi e chiusura del reparto COVID del locale ospedale.
3.Confidiamo inoltre che si possano ridurre i tempi dei rinvii delle udienze, avendo già noi stessi constatato, al di là di numerosissime segnalazioni, fissazioni assai lontane nel tempo. Un lasso temporale così lungo, infatti, non ci pare possa trovare giustificazione né nella situazione di rischio pandemico, né in criteri razionali dell’organizzazione giudiziaria e sfocia, purtroppo, in un segnale di “rottamazione” dei processi.
In tale prospettiva, auspichiamo che siano previste date di rinvio compatibili con la ragionevole durata del processo.
Ribadiamo, ancora una volta, la nostra volontà di analizzare con la massima urgenza e disponibilità ogni iniziativa della dirigenza dell’Ufficio, ritenendo che il comune obiettivo da realizzare sia la celere ripresa dell’attività giudiziaria, indispensabile a garantire la ragionevole durata del processo, in ossequio ai noti principi costituzionali che assicurano l’effettività del diritto di difesa. Riteniamo, pertanto, che anche l’attività giurisdizionale debba tornare ad essere esercitata nella forma più ampia, così come avviene per le altre attività pubbliche e private.
Con i più cordiali saluti.
Paolo Mastrandrea – Ordine Avvocati di Civitavecchia
Andrea Miroli – Camera Penale di Civitavecchia